Manovra 2025: le sei novità per il settore Automotive
La Manovra 2025 è ormai diventata legge da pochi giorni e per quanto riguarda il settore auto, abbiamo messo in evidenza le sei novità a cui prestare attenzione.
1) Dal 1° gennaio, cambiano le tasse sulle auto aziendali a uso promiscuo. Per calcolare l’imposta, non conterà più la quantità di emissioni inquinanti del veicolo, ma il tipo di alimentazione. I dipendenti, qualora dovessero ricevere come benefit la vettura aziendale a uso promiscuo (ossia con l’utilizzo anche nella propria vita privata), pagherebbero più tasse di prima nel caso in cui il mezzo sia a benzina o diesel (ibride non ricaricabili incluse) e meno tasse nel caso in cui la macchina sia elettrica o ibrida plug-in. Per il calcolo del benefit nei nuovi contratti stipulati dal 1° gennaio 2025, parliamo di criteri di determinazione dell’imponibile, le percentuali saranno del 10% con l’attribuzione di veicoli elettrici, del 20% per gli ibridi plug-in e del 50% per le restanti auto. Le percentuali si applicheranno all’importo forfettario determinato tramite il costo chilometrico sulla base delle tabelle Aci, con percorrenza convenzionale annua di 15.000 km. L’Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio) stima un aumento del 67% della tassazione per le ibride e le termiche Euro 6. Viceversa, le auto aziendali elettriche abbattono i costi rientrando facilmente nella soglia di esenzione di fringe benefit.
2) Nel triennio 2025/2027, vengono confermati anche i fringe benefit: la soglia di esenzione fiscale resta di 1.000 €uro per tutti, mentre sale a 2 mila €uro per i lavoratori con figli a carico. I fringe benefit crescono per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 km.
3) Stanziati 400 milioni di euro divisi su due anni per il Fondo Automotive: 200 milioni per il 2026 e altrettanti per il 2027. Le risorse, gestite dal ministero delle Imprese, faranno riferimento non ai classici incentivi lato consumatore finale (ecobonus, sconti statali…etc), ma a favore dell’industria, e quindi a tutela della competitività sul mercato interno e internazionale, con benefici teorici sui livelli occupazionali sia di chi produce e sia dell’indotto. Lo strumento era stato varato nel 2022 per rilanciare il comparto grazie a una dotazione iniziale di 8,7 miliardi di €uro, nel 2024 ridotta a 5,75 miliardi (750 milioni per il 2025 e un miliardo l’anno dal 2026 al 2030): a fine ottobre 2024, la decisione del governo di tagliare 4,6 miliardi di €uro.
4) Nuovi fondi per finanziare il ponte sullo stretto fino al 2032, con un incremento di 1,4 miliardi. Il costo complessivo sarà quindi di 13 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi della Manovra 2024.
5) Arriva una nuova convenzione tra ministero delle Infrastrutture e Anas con una concessione di 50 anni. E’ inoltre scattato un aumento dell’1,8%, che corrisponde al tasso programmato di inflazione per il 2025, dei pedaggi sui 2.800 chilometri di Autostrade per l’Italia.
6) La Manovra 2025 prevede, a carico di assicurazioni e banche, il posticipo di deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026, recuperate a scaglioni fino al 2030. C’è inoltre un anticipo dell’imposta di bollo da parte delle assicurazioni. L’anticipo delle imposte differite di banche e assicurazioni per il 2025 e 2026 sarà di 3,5 miliardi di €uro.
Ulteriori aggiornamenti in corso d’anno su provvedimenti singoli a livello nazionale o locale, verranno prontamente comunicati dalla nostra redazione.